11 novembre 2006

Flomarkt

Il posto è lo stesso dell'altra sera.
Cioè, è adiacente. Stessa fermata della metro [Freimann,U6] stesso percorso in mezzo a una zona artigianale, stesso cancello, stesso spiazzo.
Solo che l'altra sera lo spiazzo era pieno di gente in fila. Si aspettava di entrare al concerto di Ben Harper, allo Zenith, un ex-magazzino. Si aspettava, con ansia e curiosità. L'attesa non era stata vana, poi. Le oltre due ore di concerto, emozionante, musicalmente ineccepibile, trascinante, commovente hanno ripagato abbondantemente le aspettative e soprattutto il prezzo del biglietto.
Oggi la folla è cambiata.
Nello stesso spiazzo c'è il mercatino delle pulci.
Gente di ogni tipo cerca di venderti roba di ogni tipo. Perlopiù usata.
Chi ha il banchetto lo sta facendo su, perchè sta arrivando una gran pioggia.
Chi ha il container se ne fotte (sì, i regaz hanno anche dei container come negozietti) e sta a guardare se c'è ancora qualcuno che ha voglia di comprare. La gente non manca. Prima c'era il sole.
Il bello di questo mercato è la contrattazione. I vecchi venditori partono sempre da un prezzo esagerato, tu cerchi di abbassarlo, e quando lo hai abbassato quel tanto che serve per farti pensare di aver fatto un buon affare, loro dicono di sì.
E tu sei contento.
Ma quel sì lo dicono in un modo, con un sorriso, con una faccia, che lascia trasparire abbastanza chiaramente che l'affare lo hanno fatto loro, non tu.
Così è stata questa l'impressione con cui ho lasciato il flomarkt oggi pomeriggio, in sella alla mia nuova bici usata.
Naturalmente in mezzo alla pioggia.

[Radiohead - The Bends]
[Art Blakey and the Jazz messengers - A night in Tunisia]
[Brian Eno & David Byrne - My Life in the Bush of Ghosts]